18 maggio 2025
Fino a ieri pensavo che il trekking fosse roba da vecchi o da fanatici della natura. Mi sbagliavo alla grande.
Domenica ho partecipato all’escursione in Valle Cervo con Marco e Luca. Ci siamo trovati alle 9:00 al parcheggio dell’Albergo Asmara, ancora mezzi addormentati ma pronti a partire. La nostra guida Pietro ci ha accolti con un’energia che all’inizio mi sembrava eccessiva per quell’ora del mattino. Dopo un’ora di cammino ho capito perché.
Il percorso verso il Santuario di San Giovanni è stato una scoperta continua. Pietro non è il classico tipo che ti spiega le cose con tono accademico. È uno che ha vissuto la montagna e te lo trasmette senza fronzoli. Ci ha spiegato come il trekking non sia solo camminare, ma un vero reset mentale. È stato interessante capire grazie a parole semplici come l’ambiente naturale influenzi il corpo e la mente attraverso stimoli visivi, olfattivi e uditivi.
La Valle Cervo è un posto che ha una storia che non ti aspetti. Pietro ci ha raccontato delle cave di sienite, della vita dura degli scalpellini, delle mulattiere costruite a mano che ancora oggi utilizziamo. Mentre camminavo su quei sentieri, pensavo a quanta gente ci aveva messo piede prima di me, per lavoro, non per svago come noi.

A un certo punto Pietro ci ha fatto fermare in silenzio per ascoltare. Niente telefoni, niente chiacchiere. Solo i suoni della valle. È stato strano all’inizio, poi rilassante. “La montagna ti parla, ma devi imparare ad ascoltarla”, ha detto. Sembra una frase da cartolina, ma lassù ha un senso concreto.
La Valle Cervo non è solo bella da vedere. È un ambiente che ti costringe a rallentare, a guardare dove metti i piedi, a prestare attenzione ai dettagli. I sentieri non sono tutti comodi, a volte devi arrampicarti un po’, altre volte scendere con cautela. Ma è proprio questo che ti fa sentire parte del posto, non solo un visitatore.
Al ritorno ero stanco, ma con la testa sgombra. Il conta passi del GPS che avevamo attivato sul nostro telefono contava 14736, la stanchezza ci stava. Marco, Luca ed io abbiamo già deciso che ci iscriveremo alla prossima escursione.
Il trekking non è solo uno sport. È un modo diverso di vedere le cose, di prendersi il tempo per esplorare luoghi che altrimenti non conosceresti mai. E la Valle Cervo, con i suoi sentieri nascosti e la sua storia, è il posto perfetto per farlo.
Riccardo
N.d.r. il nome in firma all’articolo è uno pseudonimo